Haikyuu!! L'asso del volley, Haruichi Furudate - Recensione di Saeko


(i 45 volumi di Haikyuu!! nella mia libreria, con shikishi celebrativo e cover nendoroid)

Introduzione

Ho deciso di prendere in considerazione la possibilità di scrivere recensioni e dunque, perché non parlare di una delle serie manga che mi ha intrattenuta di più negli ultimi anni, sino a diventare una vera e propria ossessione? Avrei in realtà tante altre cose lette durante l'ultimo periodo che meriterebbero uno sguardo più attento, ma meriterebbero anche una rilettura, dunque ho pensato che fosse opportuno partire da qui.

Ma andiamo con ordine: per quale motivo sto recensendo Haikyuu?

Mi sono appassionata a quest'opera nel gennaio del 2020, grazie all'anime disponibile per le prime due stagioni su Netflix. Ammetto che si trattava della prima volta dopo almeno quattro anni in cui tornavo a guardare anime e, conseguentemente, avevo nuovamente voglia di leggere manga (dopo un forte periodo di assenza anche dalla lettura di narrativa e saggistica, da parte mia). Una volta giunta in pari con le puntate, non potevo non continuare con il manga, che ho dunque seguito fino all'uscita del suo ultimo capitolo, il numero 402, a metà luglio 2020; parallelamente, ho cominciato a comprare gli arretrati dei volumi italiani fino a mettermi in pari e a completare la serie a luglio 2021.

Ad agosto 2021 ho cominciato la rilettura del fumetto in maniera integrale e dunque eccoci qui, un bel po' di mesi dopo a parlarne, sebbene ormai il mio hype intorno alla serie sia leggermente sfumato (ma mai sopito).


L'autore

(uno dei piccoli sketch autorappresentativi di Furudate)

Nato il 7 marzo del 1983 a Iwate, Haruichi Furudate ha giocato a pallavolo in posizione di centrale durante le scuole medie e dopo il diploma si è trasferito nella prefettura di Miyagi (fonte myanimelist.furudate).

Online non è facile reperire altre notizie in merito a quanto vissuto dal fumettista prima del successo di Haikyuu; ritengo però che il suo periodo di partecipazione al club di pallavolo alle medie abbia avuto un forte impatto sulla sua vita, tanto da portarlo a scrivere e disegnare un manga spokon poliedrico e anche molto profondo in più punti (ma di questo parleremo in seguito).

Molto interessante da sottolineare è il fatto che il primo manga scritto da Furudate - uscito nel 2010 - sia stato un horror-thriller, ambientato in una scuola, dal titolo "Kiben Gakuha, Yotsuya-senpai no Kaidan" (in italiano "Il diario oscuro"). Infatti, molti tratti del disegno di Haikyuu, soprattutto nelle prime tavole e nei primi capitoli, sono simili a quelli dei disegni di questa prima storia (lascio qui un link di rimando per poter approfondire di più su questo manga: kibengakuhayotsuya.senpai).

Per un ulteriore approfondimento di quanto l'autore ha detto in merito ad Haikyuu, vi rimando a questo link di un thread su reddit in merito: reddit.furudate.
Attenzione: il post su reddit è riferito ad un'intervista del 2014.

L'edizione italiana

Due parole vanno spese sull'edizione italiana di cui ho usufruito per la lettura: per la maggior parte i volumi sono piuttosto "cartonati", difficili da aprire a meno di non aver paura di spaginare i tankobon, questo almeno sino a dopo il volume 20, quando la Star Comics (casa editrice che si è occupata della stampa dei volumi di Haikyuu), ha cominciato la ristampa di tutta l'opera; per quello che riguarda questi volumi, sono più morbidi e molto più fruibili dal punto di vista della lettura, la qualità della carta è decisamente migliore, per cui per chi comincia a collezionare adesso la serie sono decisamente un must buy.

Oggetto dell'opera


(in foto, il volume n. 1 dell'opera di Furudate)

Entrando ora nel vivo del discorso, di cosa parla Haikyuu? 

Nota: il riassunto che segue non è spoiler free, quindi in caso continuate a vostro rischio e pericolo.

Il manga parla di un ragazzo delle medie, Hinata Shouyo che, ispirato dalle gesta del "piccolo Gigante" del club di volley del Liceo Karasuno nella prefettura di Miyagi, decide di entrare nel club di pallavolo della sua scuola media, trovandosi però in forte difficoltà: al suo primo anno è l'unico membro della squadra e si trova per ciò ad allenarsi da solo e senza una guida, sfruttando ogni luogo possibile della scuola, dall'angolo della palestra in cui si allena la squadra femminile ai corridoi vicino alla sua classe, chiedendo di tanto in tanto aiuto ai suoi amici che giocano rispettivamente nelle squadre di calcio e pallacanestro.

Al terzo anno delle medie Hinata riesce finalmente a disputare la sua prima gara, con una squadra messa insieme un po' alla bell'e meglio; riuscirà a rimanere in campo solo 30 minuti, scontrandosi con la squadra più forte del suo anno e soprattutto con l'alzatore più forte dell'ultimo periodo, colui che diventerà la sua nemesi, ovvero Kageyama Tobio.
La sua prima partita ufficiale delle medie sarà dunque anche l'ultima prima di entrare al liceo, che sarà (ovviamente) il Karasuno. Il caso vuole però che nella sua stessa squadra sia presente anche il suo nemico dichiarato, Kageyama, che a questo punto non sarà più un nemico, ma un compagno di squadra.


(a sinistra: Hinata Shouyo; a destra: Kageyama Tobio)

La trama si sviluppa nell'arco di pochi mesi fino al volume 42, dove il nostro protagonista vede la squadra del Karasuno crescere insieme alle sue capacità, con l'entrata in scena di nuovi membri della squadra (o meglio, "vecchi", dato che si tratta degli studenti del secondo e del terzo anno) e dunque di nuovi amici e nuove sfide.

La squadra si trova così a competere prima agli Spring Interhigh, dove arriva fino al terzo turno, quando viene sconfitta da quella che sembra essere una delle prime "arcinemiche" del liceo Karasuno, ovvero la squadra di pallavolo della scuola Aoba Johsai, in cui si trovano molti ex compagni delle scuole medie di Kageyama, tra cui Oikawa Tooru, suo mentore.

Alla fine di questa partita in particolare emerge che la cosiddetta "strana veloce" (un attacco utilizzato da Hinata e Kageyama) dei due protagonisti non sembra più andare a segno e che dunque c'è necessità di crescita sia da parte di Kageyama e Hinata - che litigano furiosamente per questa faccenda - sia da parte del resto della squadra.

Il seguito di questa competizione vede i ragazzi prepararsi con delle amichevoli a Tokyo per il torneo invernale, attraverso le quali incontrano molte squadre, tra cui la Nekoma, avversaria storica del Karasuno per via della rivalità tra i due vecchi allenatori, il coach Nekomata e il coach Ukai senior; durante il ritiro estivo, i due protagonisti si riappacificano e mettono a punto un nuovo tipo di veloce.


(official art dal capitolo 30 di Haikyuu!!, Nekoma vs. Karasuno)

Grazie agli allenamenti durissimi cui la squadra si sottopone durante l'estate, il Karasuno riesce ad arrivare sino alla finale delle qualificazioni per il torneo nazionale, battendo il Dateko (conosciuto per avere il "muro" più forte di tutta la prefettura di Miyagi), l'Aoba Johsai e infine la Shiratorizawa, squadra conosciuta per essere la migliore della prefettura e per la presenza di Wakatoshi Ushijima, anche conosciuto come "Ushiwaka", l'asso numero uno della prefettura.

Poco prima dell'inizio del torneo nazionale a Tokyo, Kageyama viene chiamato a partecipare al ritiro della nazionale under-19 mentre Hinata, sentendosi escluso, si intrufola nel ritiro dei "migliori di Miyagi" presso il liceo Shiratorizawa - dove era stato invece invitato Tsukishima, un compagno di squadra. Non potendo effettivamente giocare poiché non invitato ufficialmente, Hinata accetta la proposta del coach Washijo della Shiratorizawa di fare il raccattapalle, in modo da poter rimanere almeno al ritiro e imparare qualcosa pur non potendo giocare.

Questa esperienza si rivela in realtà molto utile per il ragazzo, dato che ai nazionali mostra il suo miglioramento nella ricezione, avanzando con la propria squadra fino ai quarti di finale e battendo l'Inarizaki (la squadra conosciuta per il duo dei gemelli Miya) e il Nekoma; all'ultima partita contro il Kamomedai (squadra in cui è presente un giocatore di nome Hoshiumi, di statura simile alla sua e conosciuto anch'egli come "il piccolo Gigante"), Hinata cade ammalato sul campo a causa di una forte febbre e la sua squadra perde.

A questo punto della storia (siamo al volume 42 di 45) abbiamo un salto temporale in cui vediamo lo scorrere dei seguenti due anni di liceo fino al saluto con Kageyama al momento del diploma; durante questo "breve" periodo ("breve" poiché la sua durata è di a malapena un capitolo), apprendiamo che durante il suo secondo anno Hinata decide di affrontare un viaggio in Brasile, post-diploma, per imparare a giocare a beach volley e migliorare la sua tecnica di gioco nella pallavolo.

Nella conclusione della storia, vediamo il nostro protagonista crescere da solo, in un ambiente completamente diverso da quello del paese d'origine, dove impara ad affrontare tantissime sfide che lo portano a completare un duro allenamento di circa due anni, al termine dei quali rientra in Giappone, diventando poi membro della squadra della V-League MSBY Black Jackal, dove incontra vecchi compagni di liceo che diventano suoi compagni di squadra (Kotaro Bokuto, Atsumu Miya, Kiyomi Sakusa); all'inizio del campionato, disputerà una partita contro gli Schweiden Adlers, squadra in cui gioca Kageyama, insieme a Hoshiumi e Ushijima.

Questo sarà il primo vero match, dopo l'ultimo disputato alle scuole medie, in cui Hinata e Kageyama giocheranno di nuovo l'uno contro l'altro.


(Kageyama e Hinata si stringono la mano sotto rete, rif. ch. 379)

La partita, come molte altre giocate all'interno della storia, è frenetica e piena di ricordi e significati; si sono riuniti per vederla praticamente tutti i personaggi incontrati nel corso del racconto, che lasciano un senso di nostalgia al manga, che si avvia alla conclusione.


I personaggi

I personaggi sono ben caratterizzati ed è possibile apprezzare, durante tutto il corso della storia, la crescita caratteriale anche di quelli più secondari.
Ognuno di loro ha diversi sogni e, nel pieno della loro adolescenza, questi circolano attorno alla loro esperienza scolastica legata alla pallavolo; è possibile identificarsi in molte dinamiche rappresentate, dai complessi per la propria altezza e per le proprie gambe, alla sensazione di non avere uno scopo nella vita, alla fissazione per una sola e unica cosa, fino ad arrivare alla necessità di vincere e di migliorarsi sempre di più - ma anche di guardare in faccia alle sconfitte e capire perché sono avvenute.
Tutte queste rappresentazioni mostrano varie sfaccettature appartenenti e provenienti dal mondo dello sport, permettendo a chi legge di immedesimarsi in un certo tipo di vissuto, senza bisogno che questo coinvolga necessariamente solo la pallavolo.

Stile

Possiamo dividere lo stile di questa storia in due grandi macroaree: lo stile del disegno e lo stile della narrazione.

Lo stile del disegno di Furudate evolve moltissimo in questi 45 volumi, passando da un tratto "tondeggiante" ad uno più "spigoloso", che ben rappresenta la crescita anche dal punto di vista fisico dei protagonisti - per quanto la struttura principale della storia si svolga nell'arco di pochi mesi, è importante ricordare che ci troviamo davanti a dei ragazzi di 14-16 anni che fanno regolarmente sport ogni giorno della loro vita, quindi vederli "crescere" in questo senso è più che normale.


(tre esempi di evoluzione dello stile di disegno di Furudate in Haikyuu)

Una cosa che mi sento di aggiungere inoltre è che, sebbene rispetto alle tavole dei primi volumi quelle degli ultimi risultino decisamente più "chiare", i disegni hanno mantenuto quel tocco leggermente "horror" nelle espressioni e in alcune scene che probabilmente derivano dalla scrittura della prima opera di Furudate, che era appunto un horror.

Per quello che riguarda lo stile narrativo della storia, esso è incalzante ma anche pieno di pause riflessive, che permettono ai personaggi di aggiungere un nuovo tassello alla loro personalità (ed è forse proprio questa caratteristica a permettere anche ai personaggi più secondari di risultare dinamici e in continua crescita insieme ai principali). La gestione dei flashback è ben ripartita tra i volumi ed essi si amalgamano bene con il racconto.

Citazioni preferite

1) " <<Non ce la faccio più, vorrei fermarmi>>; è quando penso così che riesco a fare un altro passo in avanti", Shouyo Hinata, volume 1, capitolo 4, "L'alleato più forte".

2) "Davanti a me s'innalza un muro altissimo, mi domando come sarà la vista dall'altra parte. Potrò mai ammirarla? Impossibile, da solo." Shouyo Hinata, volume 2, capitolo 8, "La vista dalla cima".

3) "Talent is something you make bloom, instinct is something you polish" - in italiano non mi suonava altrettanto bene, tuttavia la versione in lingua nostrana è questa: "Il talento può sbocciare, mentre il senso del gioco è qualcosa che si affina grazie a un costante e duro lavoro", Tooru Oikawa, volume 17, capitolo 146, "Talento e senso di gioco".

4) "Guarda che puoi saltare anche più alto", Tobio Kageyama, volume 25, capitolo 220, "Insieme". 

5) "Let's play even more volleyball" - anche qui, come sopra, la versione italiana rende in maniera diversa, ma per onor del vero riporto anche questa: "Continuiamo a giocare a pallavolo", Tobio Kageyama, volume 45, capitolo 399, "Personificazione".

Ci sarebbero in realtà altre citazioni che avrei voluto inserire, ma ho optato per queste cinque perché, secondo me, rappresentano un po' tutta l'evoluzione del pensiero alla base di Haikyuu: si parte dall'essere soli, dalla necessità di migliorarsi come individui, per poi rendersi conto che da soli non tutto ci riesce, ci si continua a migliorare e si comincia a comunicare meglio con il mondo circostante, fino ad arrivare alla conclusione che quello che stiamo facendo - nel caso specifico, la pallavolo - è ancora più bello se vissuto con qualcuno con cui condividerlo.

Commento finale e personale


(lo shikishi celebrativo per l'uscita dell'ultimo volume di Haikyuu in Italia)

Rileggere Haikyuu, calcolando che prima di questa grande rilettura fatta tra agosto e novembre 2021 non avevo mai letto l'intera storia per filo e per segno, mi ha particolarmente segnata, mi ha tenuto compagnia ed è stato il mio rifugio in tante occasioni e soprattutto in momenti molto difficili, proprio come lo era stato per la visione dell'anime all'inizio del 2020; sono veramente soddisfatta e contenta di averlo scoperto, quasi per caso, perché quest'opera mi ha permesso di riavvicinarmi al mondo dei fumetti e di scoprirne di nuovi, facendomi riprendere da un lungo periodo in cui praticamente non ho letto nulla - lo stato della "non lettura" è per me equivalente a quello della "non esistenza".

Mi è sembrato di cogliere molte sfumature e caratterizzazioni dei vari personaggi che, inizialmente, presa dalla foga di guardare l'anime, non avevo notato; mi ha divertita molto leggere i commenti dell'autore nelle pagine di intermezzo tra un capitolo e l'altro e ho apprezzato veramente molto l'evoluzione dei suoi disegni.

Non credo sia semplice nemmeno riportare tutte le varie figure retoriche utilizzate da Furudate all'interno del fumetto (la gabbia, le radici che ti tengono piantato a terra, lo scontro tra gatti e corvi per un metro di spazzatura, la vista dalla "cima", solo per citarne alcune), ma credo che solo per scoprirle valga la pena di leggere questo manga.

In poche parole, dopo anni passati a dire a me stessa: "sì, ma che lo leggo a fare uno spokon", eccomi qui a tesserne le lodi e letteralmente a piangere per la fine di uno spokon.

 
(art finale rappresentante tutti i personaggi che si sono avvicendati in Haikyuu)

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